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Calciomercato invernale Serie A: a che punto siamo

Il calciomercato, soprattutto la sessione invernale, tende a generare negli appassionati più aspettative si quante possa soddisfarne nella realtà. Questo ragionamento vale anche per le big della serie A, alle prese con due anni di pandemia da Covid-19 e alle prese con l’indice di liquidità, una spada di Damocle dalla quale è impossibile prescindere.

L’impatto della pandemia sui bilanci delle società di calcio.

Le vicende del Covid sono note, negli ultimi due anni le ordinanze hanno notevolmente ridotto le presenze allo stadio privando in tal modo le società calcistiche degli introiti da botteghino. Secondo lo Studio Deloitte, riportato da Repubblica con riferimento al biennio 2019-2020, a causa della pandemia gli introiti del calcio hanno subito una flessione pari al 18%. Oltre alla riduzione degli incassi al botteghino hanno contribuito in negativo lo spostamento delle date delle partite e la fuga degli sponsor.

Nonostante una dilazione degli stipendi dei calciatori, frutto di contrattazione tra club e tesserati, con un decremento mediamente pari a un 8%, il rapporto tra salari/entrate ha toccato la percentuale record del 78%, la più alta da 16 anni a oggi. L’indice di liquidità è un’altra variabile che sta incidendo fortemente sulle possibilità di manovra delle società calcistiche a livello di calciomercato.

L’indice di liquidità, ovvero non puoi spendere i denari che non hai.

Il direttore sportivo della Lazio Igli Tare sostiene di non sapere cosa sia l’indice di liquidità. Forse non ne conosce il meccanismo, ma sa bene che è per via di questo che la Lazio non può rafforzare la squadra, come richiesto da allenatore e sostenitori, se prima non vende qualche elemento della rosa in modo da avere denaro da spendere.  Secondo il DS biancoceleste, in serie A sono almeno 15 o 16 i club alle prese con l’indice di liquidità e la scarsità di trasferimenti nella finestra invernale del calciomercato, almeno fino a ora, sembra dargli ragione. Questo parametro viene ricavato dal rapporto tra le Attività Correnti (AC) e le Passività Correnti (PC) e per la stagione in corso deve essere pari almeno a 0.6. L’indice di liquidità è vincolante ed in caso di mancato rispetto si può venire anche esclusi dalla stagione calcistica.  Oltre che con le cessioni il parametro può essere rispettato con la ricapitalizzazione della società o l’immissione di liquidità da parte dei soci.

Acquisti e cessioni nella sessione invernale.

A oggi mancano ancora 2 settimane scarse alla chiusura del calciomercato e sappiamo che molte trattative vanno in porto in Zona Cesarini, per così dire. Per ora i movimenti sono stati davvero modesti, al contrario delle trattative, vere o presunte, che sono assai numerose. Tra quelle concluse un bel colpo l’ha piazzato l’Atalanta assicurandosi il cartellino di Jérémie Boga, proveniente dal Sassuolo. Al Cagliari invece va riconosciuta una gestione razionale con un buon equilibrio tra ingressi e partenze per via degli acquisti di Goldaniga (d, Sassuolo), Lovato (d, Atalanta) e Gagliano (a, Avellino) a fronte delle cessioni di Godin (d, Atletico Mineiro) e Faragò (c, Lecce).
La Fiorentina ha avuto il merito avere riportato in Italia l’ex milanista Piatek (a, Hertha) oltre a Ikoné (a, Lille). Alcuni buoni colpi, infine, sono stati piazzati dal Napoli, Tuanzebe (d, Manchester United) e dalla Roma, S. Oliveira (c, Porto) e Maitland-Niles (c, Arsenal). Per la situazione aggiornata vi rimandiamo al sito ufficiale della Lega Serie A.

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Appassionato di calcio e altri sport, da tempo attivo come freelance collaborando con numerose testate nazionali e locali. Laurea Dams indirizzo musica e master primo livello, a Bologna.
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