Champions League
Ciò che colpisce maggiormente nella sconfitta subita dall’Inter contro il Paris Saint Germain lo scorso 31 maggio non è tanto la perdita in sé, quanto l’umiliazione pesante inflitta. Attualmente, il Paris Saint Germain, insieme al Barcellona, è unanimemente riconosciuto come la squadra più forte d’Europa, e molti ritengono che avrebbe dovuto essere il Barcellona ad affrontare la finale, non l’Inter. Tuttavia, una finale di Champions League, con tutto il suo prestigio, ha un’importanza rilevante: sebbene il vincitore sia uno solo, il percorso e i risultati raggiunti dall’Inter nel complesso meritano comunque considerazione e rispetto.
Le altre italiane in Champions
Nella stagione 2024-25, la Champions League ha introdotto una nuova formula con un girone unico iniziale, sostituendo i tradizionali sei gironi all'italiana. In questa fase, le 36 squadre partecipanti si sono affrontate in base al ranking di ciascuna formazione. Le prime otto classificate del girone unico hanno avuto accesso diretto agli ottavi di finale, mentre le altre otto squadre sono state selezionate attraverso scontri diretti tra le formazioni classificate dal nono al sedicesimo posto e quelle dal diciassettesimo al ventiquattresimo posto. A eccezione del Bologna, tutte le squadre italiane sono riuscite a superare questa fase e accedere al turno successivo.
Le italiane hanno subito un duro colpo nella selezione delle squadre per gli ottavi di finale, con l’unica eccezione dell’Inter, già qualificata. La Juventus è stata eliminata dal PSV Eindhoven, l’Atalanta dal Club Brugge e il Milan dal Feyenoord. Questo risultato, oltre all’eliminazione in sé, evidenzia un aspetto ancora più preoccupante: il netto calo del ranking delle squadre italiane in ambito europeo.
Le romane in Europa League
A partire dalla stagione 2024-25, sia l'Europa League che la Conference League hanno adottato la stessa struttura della Champions League, prevedendo un girone unico iniziale seguito dagli scontri diretti a eliminazione. Nell'edizione passata, le squadre romane hanno preso parte a queste competizioni e tra loro la Lazio si è distinta con una prestazione brillante, raggiungendo gli ottavi di finale dopo aver capeggiato il girone iniziale, mentre la Roma, posizionata al quindicesimo posto è arrivata agli ottavi dopo avere eliminato il Porto.
La Roma, tuttavia, ha visto la sua corsa interrompersi agli ottavi di finale, sconfitta nel doppio confronto con l'Atletico Bilbao. Un'uscita che lascia l'amaro in bocca, in particolare per il carattere combattivo dimostrato dalla squadra capitolina. La Lazio, invece, si è avvicinata incredibilmente alla semifinale, ma ha ceduto il passo ai calci di rigore contro un avversario considerato al limite del dilettante ma anche determinato, il Bodo Glimt che vede nelle avverse condizioni climatiche della Norvegia un valido alleato. L’eliminazione dei biancocelesti è proceduta di pari passo col calo complessivo della squadra nel girone di ritorno.
La Fiorentina in Conference League
Ottima anche la performance della Fiorentina che, infine, si è dovuta arrendere in semifinale al Betis Siviglia, sconfitto a sua volta dal Chelsea in finale. I viola sembrano avere sottoscritto una specie di abbonamento con la Conference League. Con la qualificazione di quest’anno sono infatti al terzo anno di fila della partecipazione in Conference League, un risultato che testimonia una costanza che poche altre squadre italiane hanno saputo mantenere in ambito europeo.
La Fiorentina si è distinta nel corso della competizione per un gioco brillante e per l'abilità di superare ostacoli complicati, mostrando tenacia e una crescente maturità tattica. Questa continuità nelle prestazioni europee sta contribuendo a rafforzare la loro posizione nel panorama calcistico internazionale, anche se il sogno di sollevare un trofeo europeo continua a rimanere irraggiungibile per ora.
